Camminando su ponti di carta
Tracce di esperienze artistiche in comunità
Progetto per la realizzazione di laboratori artistici nei percorsi terapeutici di comunità e housing sociale.
Prendi due isole collegate da un ponte di carta. Prendi pennelli e colori, prendi una penna, incamminati lungo il ponte e inizia a lasciare le tue tracce. Prova a raccontarti mentre percorri quei metri che ti riavvicinano, quella distanza che separa le due sponde. E dammi la mano, camminiamola insieme …
Sulle relazioni ci lavoriamo da anni. A un certo punto abbiamo fatto un esperimento: abbiamo provato a tradurre in un’immagine quello che vediamo quando ci guardiamo intorno. Ne è uscito un ponte di carta. Siamo connessi, siamo “distanti ma uniti”, ma abbiamo la sensazione che tanti dei legami che intrecciamo siano fragili, così esposti agli strappi, non attrezzati per sostenere i su e giù di tutti i giorni. Sguarniti. Eppure abbiamo ancora qualche chance: possiamo colorare questa carta disadorna, darle forma e darle forza.
Vogliamo proporre alle donne e agli uomini delle nostre comunità un modo diverso di ripercorre alcuni pezzi della propria strada. Vogliamo offrire alle persone di cui ci prendiamo cura strumenti diversi per provare a camminare i loro ponti con uno sguardo nuovo.
E ci piace immaginare che questi strumenti possano un giorno diventare opportunità per il territorio che abitiamo.
Cosa faremo?
Con il progetto “Camminando su ponti di carta” realizzeremo un ciclo di esperienze artistiche in ciascuna delle nostre tre comunità, a Romano di Lombardia e Cologno al Serio.
Ogni ciclo prevede 7 incontri: 6 incontri di laboratorio e un incontro di restituzione per gli ospiti sull’esperienza vissuta. Nei laboratori verranno utilizzati strumenti, materiali, tecniche e linguaggi espressivi diversi: la fotografia, il teatro, la scrittura, colori, stoffe, creta …. E chiaramente la carta!
I laboratori saranno elaborati e condotti da professionisti del settore educativo e artistico.
A chi ci rivolgiamo?
“Camminando su ponti di carta” si rivolge a donne e uomini in percorso terapeutico. I laboratori che verranno proposti saranno modellati sulle specificità di ciascuna comunità e pensata sulla fase del percorso che i destinatari stanno vivendo. Ogni esperienza sarà unica.
Perché ?
In un percorso terapeutico l’arte è uno strumento molto forte. L’esperienza artistica diventa essa stessa terapia perché è in grado di riprodurre il meccanismo terapeutico attraverso il quale l’Io trova il libero spazio per raccontarsi. In questo senso ogni forma espressiva è cura. Vorremmo che le persone che si affidano a noi ogni giorno abbiano la possibilità esperire nuovi modi di essere in relazione, di sperimentare un volto diverso della cura.
E poi?
Vorremmo mettere la nostra esperienza a disposizione del territorio che abitiamo. Questo portare all’esterno vuole dire più di una cosa: restituire al territorio un senso di prossimità; condividere strumenti per affrontare le fragilità che quest’anno ci hanno colpito in modo trasversale; provare insieme a colmare le distanze, quelle nuove della pandemia e quelle vecchie delle paure di sempre; consolidare legami e costruire futuri solidali.
Vogliamo farlo utilizzando uno sguardo nuovo e pennelli colorati … ci state?!